Il morbo di Alzheimer, un aiuto dal bergamotto!

Non esistono attualmente terapie in grado di contrastare questa malattia: i trattamenti, infatti, sono di tipo preventivo, conservativo e farmacologico.

Il trattamento classico

Ci sono farmaci disponibili e usati per combattere la patologia sono gli inibitori dell’acetilcolinesterasi, questi possono migliorare i sintomi e contrastare l’avanzamento della neurodegenerazione e la Memantina che agisce sui recettori NMDA ed è in grado di ridurre l’eccito tossicità neuronale.

Le fibre del bergamotto

Gli estratti fitoterapici spesso si trovano ad agire come un farmaco e anche di più, dalle sostanze, frutti, trasformati naturali trovi sostanze che agiscono seriamente contro patologie. Il bergamotto più di ogni altra espressione in natura ed agrumi ha livelli di polifenoli altissimi, superiore alla media e per giunta anche unici (ce li ha solo lui). Lo studio ultimo sull’essiccato ha dato conferme novità nell’applicazione contro le malattie degenerative come l’Alzheimer (Studio Plants)

Il percorso di cure per il morbo di Alzheimer

Ribadiamo non esistono terapie in grado di eliminare la malattia, ma il bergamotto con i suoi polifenoli melitidina, brutieridina, apigenina, neoeriocitrina, naringina, neoesperidina  hanno mostrato effetti protettivi nei confronti della patologia neurodegenerativa correlata al morbo di Alzheimer. Una svolta nella ricerca nel 2022, non si è scoperta la cura, ma si sa come alleviarlo e posticiparlo.

La polvere di bergamotto e lo studio AICAL

Uno studio simile e con le stesse risultanze era stato realizzato in convenzione con L’AICAL e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ottenendo risultati similari. Il prodotto espressione di tale studio commercialmente è identificato in Bergastatina. Il fitoterapico è stato preso in considerazione per il colesterolo, ci aggiungiamo anche la neuro degenerazione.